QUANTO TEMPO OCCORRE PER SFRATTARE UN INQUILINO MOROSO?
Un inquilino che non adempie ai suoi obblighi e non paga l’affitto e le spese a suo carico può incorrere in una procedura per sfratto. Cosa succede dunque quando un inquilino riceve una notifica di intimazione di sfratto per morosità e quanto tempo occorre per gestire e risolvere una situazione di morosità?
Premesso che nessuno può essere immune a una procedura di sfratto (lo sfratto può colpire anche indigenti, soggetti con minori o persone autosufficienti a carico) i tempi necessari a liberare un immobile da un inquilino inadempiente possono variare in base alle circostanze, ma molto difficilmente saranno ridotti.
Intimazione di sfratto per morosità
Una volta ricevuta un’intimazione di sfratto per morosità l’inquilino ha diverse opzioni e può:
- saldare il dovuto prima dell’udienza, bloccando così la procedura di sfratto avviata, che a quel punto smette di avere ragione d’essere;
- proporre un’opposizione allo sfratto, basata su ragioni che dovranno poi essere argomentate;
- richiedere il termine di grazia, vale a dire una proroga di 90 giorni di tempo per sanare la propria posizione. Il termine di grazia può essere richiesto dall’inquilino moroso al massimo tre volte nel corso di un quadriennio.
Ordinanza di sfratto
Per l’inquilino la situazione si fa più complessa qualora riceva un’ordinanza di sfratto. La ricezione dell’ordinanza significa infatti che lo sfratto è già stato convalidato e che il soggetto dovrà obbligatoriamente lasciare l’abitazione. L’ordinanza comporta infatti necessariamente che:
- il contratto d’affitto si sia risolto;
- l’affittuario non possa più continuare a risiedere nell’abitazione precedentemente locatagli, nemmeno qualora saldasse quanto dovuto al proprietario di casa.
I tempi di esecuzione dello sfratto
I tempi in cui l’inquilino lascerà l’immobile dal quale è stato sfrattato possono variare in base alle circostanze e ai tempi della giustizia. La prassi prevede la concessione di tre settimane per portare via le proprie cose e restituire le chiavi di casa.
Se l’inquilino non dovesse andarsene, sarà l’ufficiale giudiziario, per due volte, a invitarlo ad abbandonare l’immobile. Se si dovesse arrivare a una terza visita, l’ufficiale giudiziario sarà accompagnato dalla forza pubblica e da un fabbro per aprire con la forza la porta di casa. I tempi non sono rapidi e per eseguire l’intera procedura ci possono volere da alcuni mesi sino a un anno.
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