PIGNORAMENTO IMMOBILIARE QUANDO SI PUÒ CANCELLARE?
Il pignoramento immobiliare è una pratica più che consolidata quando si parla di finanziamenti o mutui, soprattutto nel caso in cui si fosse utilizzata la proprietà immobiliare a garanzia del prestito.
Solitamente il pignoramento scatta come conseguenza di un debito non saldato dopo il fallimento sia della rateizzazione sia del versamento in un’unica soluzione.
Il pignoramento immobiliare può essere cancellato mediante tre opzioni:
la prima mediante il pagamento del debito, la seconda con la stipula di un secondo accordo col creditore valutando nuove modalità di pagamento e la terza prevede l’opposizione al pignoramento mediante l’azione di un giudice che ne dimostri l’infondatezza.
Cancellare un pignoramento dell’Agenzia delle Entrate
Diversamente dai pignoramenti effettuati da enti privati, i pignoramenti attivati dall’Agenzia delle Entrate sono di natura ben diversa.
Questi riguardano solo gli immobili successivi alla prima casa e con debiti superiori ai 120.000 euro.
In questo caso per richiedere la cancellazione del pignoramento si dovranno pagare l’imposta ipotecaria, l’imposta di bollo e la tassa ipotecaria per un totale di 294 euro.
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