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NUOVA IMU: QUANDO E COME SI DOVRÀ PAGARE

contratto di affitto

La Legge di Bilancio 2020 ha accorpato in un’unica imposta le vecchie IMU e TASI, mantenendo invece uguale la TARI. Ora arriva la prima circolare che chiarisce come e quando dovrà essere pagata la tassa. Si prevede un versamento dell’importo complessivo in due rate, che scadranno rispettivamente il 16 giugno e il 16 dicembre. Se però il contribuente lo ritiene più comodo, potrà corrispondere l’intera cifra in una sola volta e l’appuntamento sarà il 16 giugno. Il metodo di calcolo varia leggermente in base alla natura dell’immobile, residenziale o commerciale.

Nuova Imu per gli immobili residenziali

Chi deve versare la nuova imposta per una seconda abitazione di sua proprietà dovrà calcolare in questo modo i versamenti: alla prima tranche la rata sarà pari alla metà dell’importo versato nell’ultimo anno di applicazione di IMU e TASI, mentre al conguaglio la somma verrà decisa in base alle aliquote risultanti dal prospetto del Dipartimento delle Finanze, pubblicato sul sito ufficiale il 28 ottobre di ogni anno.

Per gli immobili commerciali

Per i negozi e altri edifici commerciali si confermano invece le tre rate, con scadenza rispettivamente il 16 giugno, il 16 dicembre e il 16 giugno 2021. I primi due versamenti saranno di nuovo pari alla metà di quanto versato nell’anno 2019, ad esclusione della TASI dell’occupante.

In caso di cessione dell’immobile

Per chi ha ceduto l’appartamento, la casa o l’edificio nel 2019, non dovrà versare la rata del 16 giugno poiché in quel momento l’immobile non sarà più in suo possesso. E lo stesso trattamento è previsto per chi aveva dato quell’abitazione in affitto, ma nel 2020 l’ha poi destinata a propria residenza principale.

Nuova imu per immobili appena acquistati

Se l’acquisto effettivo è avvenuto nel primo semestre del 2020, non si dovrà pagare l’acconto perché viene a mancare la base imponibile su cui calcolarlo. Si può decidere comunque di corrispondere la prima rata, desumendo l’importo dalle aliquote IMU che il Comune stabiliva per quell’immobile nel 2019, oppure guardando a quelle del 2020 qualora il sito del Ministero delle Finanze le abbia già pubblicate.

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