Imu e Tasi 2020: cosa cambia
La manovra 2020 prevede importanti novità in materia di tasse. La Tasi infatti scomparirà per lasciare il posto alla nuova Imu. Un modo per risolvere una situazione davvero ingarbugliata che ha creato non pochi problemi ai contribuenti, costretti a pagare due tasse diverse sui beni immobili, con presupposti applicativi che hanno dato vita a inutili sovrapposizioni.
Da qui la nascita della nuova Imu che dal 2020 verrà applicata con un’aliquota base dell’8,6 per mille. Un cambiamento che però non ha comportato la modifica delle scadenze e delle modalità di pagamento della tassa.
Il tutto nell’ottica di non complicare ulteriormente la vita dei contribuenti, già spaventati dalla possibilità, non troppo remota, di assistere a un aumento ingiustificato dell’imposta da parte dei Comuni, che probabilmente non si faranno scappare l’opportunità di fare cassa, senza fornire, di contro, servizi adeguati.
Imu e Tasi: cosa sono
Prima di vedere come cambierà la disciplina di queste due imposte ricordiamo brevemente che cosa sono. L’Imu o imposta municipale propria grava sul possesso di immobili, fatta eccezione per le abitazioni principali appartenenti alle categorie catastali diverse dalla A/1, A/8 e A/9, di aree fabbricabili e di terreni agricoli. La Tasi o tributo dei servizi indivisibili si applica al possesso o alla detenzione di immobili, tranne l’abitazione principale (a meno che non appartenga alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9), e di aree edificabili. Sono invece esclusi i terreni agricoli.
Arriva la tassa unica sulla casa
Da quanto detto è chiaro che una certa sovrapposizione applicativa tra le due norme emerge immediatamente, anche agli occhi dei meno esperti. Da qui la decisione di abolire la Tasi e d’ introdurre una tassa unica sulla casa per semplificare la vita ai contribuenti, soprattutto a quelli che possiedono magari una seconda casa, un’attività commerciale, due box auto, ecc…
La nuova tassa, che avrà il nome di Nuova Imu, verrà applicata nella misura più elevata dell’8,6 per mille nel 2020, con la facoltà da parte di ogni Comune di aumentarla fino al 10,6 per mille o fino all’11,4 per mille, se avevano già innalzato le aliquote di entrambe le imposte, ma solo per il 2020.
Una soluzione, quella dell’imposta unica, per risolvere un pasticcio che confonde i cittadini da più di 5 anni.
Nuova tassa: stesse scadenze ed esenzioni
La manovra del 2020 nulla dispone per quanto riguarda le scadenze previste per il pagamento della tassa, che quindi restano invariate. I contribuenti assoggettati alla nuova Imu quindi dovranno provvedere al versamento della nuova Imu, alle seguenti scadenze:
– acconto nuova Imu da corrispondere entro il 16 giugno 2020 (nella misura della metà di quanto versato nel 2019, per dare il tempo ai Comuni di dettare le nuove regole con delibera);
– saldo nuova Imu da pagare entro il 16 dicembre 2020.
Nessun cambiamento anche per quanto riguarda le esenzioni e la riduzione del 25% per chi concede in locazione un immobile di proprietà con contratto a canone concordato.
Invariata infine la possibilità di azzerare o ridurre l’aliquota per immobili diversi rispetto alla prima casa.
Modalità di pagamento della nuova Imu
Al momento non sono previste novità neppure per le modalità di pagamento della Nuova Imu. I contribuenti, alle scadenze previste, possono quindi continuare a pagare compilando i bollettini postali, il modello F24 o tramite il sistema telematico PagoPa.
Il fatto però che l’imposta gravante sugli immobili diventerà unica, potrebbe essere un incentivo per predisporre da parte dei Comuni dei bollettini precompilati, come del resto avviene già per la tassa sui rifiuti.