Dichiarazione di successione integrativa
Con dichiarazione di successione integrativa si fa riferimento a una denuncia di successione compilata dopo la prima, che serve per aggiungere eventuali beni, mobili o immobili, non inseriti nella precedente dichiarazione.
La dichiarazione principale, meglio conosciuta come dichiarazione di successione, che prevede il calcolo dell’imposta di successione al fine di determinare l’importo delle tasse dovute agli eredi, deve essere presentata all’Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dal decesso del de cuius. Tuttavia, qualora fosse necessario modificare le quote ereditarie stabilite in precedenza, è possibile presentare una dichiarazione di successione integrativa.
Cos’è la dichiarazione di successione integrativa?
Con il termine dichiarazione di successione integrativa si intende quel procedimento in cui viene depositato un documento legale che integra una dichiarazione di successione già depositata. Questo completamento si rende necessario quando:
- si venga a conoscenza di una proprietà ereditata o nuovi beni che aumentano la responsabilità fiscale dell’erede/i;
- nel caso in cui siano successivamente ritrovati elementi non contenuti nella dichiarazione principale originaria.
Una dichiarazione successoria integrativa ha la stessa validità giuridica della dichiarazione successoria originaria e rappresenta una garanzia per la corretta distribuzione del patrimonio del defunto tra i suoi eredi. Successivamente all’inclusione di altri eventuali beni, si può proseguire ricalcolando le imposte ipotecarie. È importante sapere che, in tale dichiarazione non è possibile presentare modifiche relative all’indicazione degli eredi, né escludere beni dichiarati nel primo atto di successione.
Quanto costa l’integrazione di una successione?
Il problema si pone nel momento in cui sono decorsi i 12 mesi dalla successione principale. Infatti, se c’è stato un errore sarà necessario ripresentare un’integrazione della successione e i costi dipendono da diversi fattori e possono variare in base alla complessità del caso e alle tariffe del professionista scelto. Inoltre, è importante considerare anche i costi amministrativi, come le tasse e le imposte dovute per l’integrazione della dichiarazione di successione.
Con buona approssimazione, si può affermare che la spesa si potrebbe aggirare intorno ai 600 euro e si deve procedere al pagamento delle imposte dovute entro 60 giorni dalla presentazione dell’integrazione stessa. Di conseguenza il calcolo dell’imposta di successione potrebbe cambiare.
Chi può presentare una dichiarazione di successione integrativa?
Un altro nodo da sciogliere sulla dichiarazione integrativa è su chi abbia il diritto di presentare la dichiarazione di successione integrativa. Secondo l’art. 28 comma 6 del DLgs. 346/90, la dichiarazione di successione integrativa o sostitutiva può essere presentata solo da colui che aveva già presentato la dichiarazione originaria. Pertanto, solo il “dichiarante”, cioè l’erede ha la legittimità di presentare il modello di successione da sostituire.
Quando non è possibile la successione integrativa?
La successione integrativa non è possibile nel caso in cui, il soggetto che ha presentato la prima dichiarazione rinuncia all’eredità, colui che in seguito l’accetta non può effettuare la denuncia integrativa. Difatti, l’integrativa è accettata solo dal soggetto che ha presentato la dichiarazione di successione da sostituire, come chiarisce con la risposta n. 677 l’Agenzia delle Entrate.
Dichiarazione di successione integrativa telematica
Per modificare o integrare una dichiarazione di successione anteriore inviata con il modello telematico deve essere presentata una dichiarazione sostitutiva. Questa sostituisce completamente la precedente dichiarazione, pertanto si ricorda di compilare anche i quadri del modello che non sono interessati dalle modifiche. Inoltre, così come per il vecchio modello di dichiarazione di successione (Mod. 4), anche per il nuovo modello telematico è necessario indicare il dichiarante che lo invia o lo fa inviare a un intermediario qualificato.
Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo.
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