CONTRIBUTO PER LA RIDUZIONE DELL’AFFITTO: QUALI SONO LE TEMPISTICHE DA RISPETTARE
Per ottenere il contributo di riduzione dell’affitto è essenziale che il rapporto di locazione sussista alla data del 29 ottobre 2020.
Vale solo per i locatori che, dal 25 dicembre 2020 al 31 dicembre 2021, hanno ricevuto uno sconto del canone per tutto il 2021 o per una parte dell’anno.
Ecco quanto chiarisce l’Agenzia delle Entrate.
Quando spetta il contributo riduzione dell’affitto
Il caso di partenza, l’AdE si è espressa, segue la domanda di un locatore di un immobile a uso abitativo dal 23 luglio 2015.
Il contratto di affitto ha appunto visto due rinegoziazioni:
- la prima, dal 23 giugno 2020 al 22 giugno 2021, ha ridotto l’importo del canone annuo a 1.800 euro;
- la seconda, dal 23 giugno 2021 al 22 luglio 2022, ha confermato la riduzione della prima rinegoziazione.
Che cos’è il contributo riduzione dell’affitto
Il contributo a fondo perduto per la riduzione dell’importo del canone di locazione è incluso nel Decreto Ristori come “Fondo per la sostenibilità del pagamento degli affitti di unità immobiliari residenziali”, in vigore dal 25 dicembre 2020.
Stabilisce che per il 2021, al locatore di un immobile a uso abitativo, ubicato in un comune ad alta tensione abitativa e che costituisca l’abitazione principale del locatario, che riduce il canone del contratto di locazione in essere alla data del 29/10/2020, è riconosciuto un contributo a fondo perduto fino al 50 per cento della riduzione del canone, entro il limite massimo annuo di 1.200 euro per singolo locatore.
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