Adotta un cane e risparmia sulle tasse rifiuti
Vi presentiamo alcuni provvedimenti per arginare il randagismo e per ridurre le spese del canile municipale.
La tassa sui rifiuti, oggi conosciuta come TARI, è entrata in vigore nel 2014 prendendo il posto della TARES e della TIA.
È obbligato a pagarla chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. Escluse le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, non operative, e le aree comuni condominiali che non sono detenute o occupate in via esclusiva.
In alcuni Comuni è stata creata un’iniziativa particolare: chi adotta un cane dal canile municipale potrá godere di agevolazioni sul pagamento della Tari.
E’ questo il recente caso del comune di Canicattì(Agrigento), dove il Sindaco Ettore di Ventura ha adottato, insieme agli assessori preposti, un’ottima strategia per indurre la popolazione a optare per una scelta che, oltre a fare verso un essere vivente o addirittura verso il prossimo, potrebbe far risparmiare alla comunità, all’ente stesso, un bel po’ di denaro.
Su questa pagina sarà possibile visionare le foto dei cani, ad oggi, adottabili ed i provvedimenti comunali in merito alla riduzione della TARI del Comune di Canicattì.
Questa possibilità permetterà ai contribuenti di una riduzione annuale della Tari di 300 euro per chi adotterà un cane randagio ritrovato all’interno del territorio.
L’agevolazione pensata dal comune siciliano è valida per tre annualità d’imposta consecutive, a patto che ovviamente rimangano invariate le condizioni per il riconoscimento dello sconto.
Per ottenere l’agevolazione è necessario presentare un’apposita dichiarazione redatta tramite i moduli appositamente posti sul sito istituzionale del Comune di Canicattì.
I precedenti degli altri comuni. In puglia Bisceglie(provincia di Bari), invece, l’intestatario di un’utenza relativa alla tassa dei rifiuti urbani, che aveva adempito gli obblighi tributari comunali, poteva ottenere dall’adozione una riduzione della somma pari al 70% del dovuto, fino a un massimo di 500 euro se accoglieva in famiglia un cane custodito da almeno tre anni.
L’importo scendeva al 50% del dovuto se il cane era in custodia da almeno 180 giorni fino ad un massimo di tre anni.
La stessa manovra era stata adottata ad Avellino in questo caso, il comune versava un contributo economico fino a un massimo di 700 euro l’anno, pari alla quota Tari della famiglia, a chi salvava un amico peloso dal canile.
Infine in provincia di Bologna (Castenaso) era stato previsto uno sconto di ben 100 euro per tre annualità consecutive sulla Tari. Anche a Palermo era stato introdotto il cosiddetto “bonus cani”.
In questo caso l’incentivo previsto sulla Tari arrivava ad un massimo di 480 euro per chi adottava un cane randagio ospite del canile.
L’azione mirava a far incontrare due esigenze: da un lato garantire ai cani la possibilità di essere adottati da una famiglia che possa prendersene cura, dall’altro riducendo anche le spese dei canili.
I provvedimenti comunali oltre a salvaguardare gli animali, premia i cittadini con le agevolazioni sulle tasse. Pertanto è importante recarsi nel proprio comune di appartenenza ed informarsi in merito al c.d. Bonus Cani.