Caldaia: chi paga se si rompe in una casa in affitto
Caldaia: Sempre più dubbi su chi deve pagare le spese di sostituzione, manutenzione o riparazione della caldaia. Ecco un articolo per fare chiarezza sugli adempimenti dei proprietari e degli inquilini.
Chi deve pagare se si rompe? E la manutenzione? Sono sempre di più i dubbi relativi a quali sono i costi che devono assumersi i proprietari o gli inquilini. Ecco allora le risposte a tutti i dubbi del caso.
Spetta al proprietario pagare la caldaia rotta
Siamo tutti d’accordo sul fatto che la caldaia che la rottura della caldaia prevede una sostituzione urgente. Non potere accendere il riscaldamento o doversi fare la doccia fredda sono sempre situazioni spiacevoli. La caldaia è da aggiustare ed anche in fretta! Ma chi paga, se siamo in una casa in affitto? Il proprietario? In caso di rottura dell’impianto è il padrone di casa che è obbligato a pagare i costi per la sostituzione o delle parti che non funzionano più. Il proprietario deve pagare nel caso in cui la rottura della caldaia è stata causata dalla vetustà dell’apparecchio (cioè che sia troppo vecchio e che è stato usato molte volte) oppure da un caso fortuito (un black out od un temporale forte).
Il proprietario di casa è obbligato anche a pagare tutti gli interventi per l’adeguamento a legge della caldaia e la sostituzione dell’apparecchio, che si tratti di una caldaia, di un bruciatore, di uno scaldabagno oppure del boiler.
Sono a sue spese anche i costi di installazione e di manutenzione straordinaria degli impianti di produzione dell’acqua calda e di condizionamento.
Cosa fare se il proprietario non vuole pagare la caldaia
L’inquilino potrà richiedere il risarcimento del danno, provvedendo lui stesso alla riparazione o alla sostituzione della caldaia a sue spese per poi chiedere al proprietario la restituzione della spesa.
Se il padrone di casa si negherà a ridare i soldi, non sarà possibile scalare la spesa sostenuta dai canoni di locazione, cioè dall’affitto mensile, ma si dovrà agire per via legale. È possibile fargli causa affinché restituisca i soldi anticipati per l’intervento sulla caldaia rotta o per la sua sostituzione.
Cosa deve pagare l’inquilino?
Anche il locatario è obbligato a pagare alcune spese legate ad essa. Ecco quali:
- Le spese che riguardano l’uso quotidiano della caldaia, la manutenzione ordinaria ed il controllo.
- i costi legati alla fornitura del calore (bolletta del gas, dell’energia elettrica o del gasolio per impianti di riscaldamento, la forza motrice per il bruciatore e l’acqua.
- gli adempimenti relativi al libretto della caldaia (manutenzioni periodiche e autocertificazione al Comune), nonché la retribuzione degli addetti alla manutenzione che vengono a casa per i controlli e le certificazioni;
- la tassa Asl per la verifica dell’impianto caldaia;
- le spese di accensione stagionale e di messa a riposo al termine della stagione invernale;
- i costi di riparazione della caldaia rotta se l’inquilino non ha provveduto alla manutenzione ordinaria e, quindi, per sua negligenza nella conservazione dell’apparecchio.
In caso di caldaia condominiale, le spese di manutenzione dell’impianto e delle tubature comuni sono ripartite tra tutti i condomini in funzione dei rispettivi millesimi.