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AFFITTO COINTESTATO: COME ANDARSENE E RECEDERE DAL CONTRATTO

affitto cointestato

Il contratto di affitto cointestato è una modalità sempre più diffusa per dare in locazione un immobile a più persone. Soprattutto nelle grandi città, questo genere di contratto può trovare impiego nei casi di locazione di grandi appartamenti a universitari, ma anche a più lavoratori che decidono di dividere la spesa della casa, oppure a giovani coppie che scelgono di dividersi equamente gli oneri dell’affitto di casa.

Non solo nel residenziale, in realtà l’affitto condiviso è sempre più comune anche in ambito commerciale, nelle locazioni di uffici o negozi ad esempio.

Affittare una casa con altre persone, vuol dire dividere con loro tutti i servizi che essa offre ma anche gli oneri: il pagamento dell’affitto, le spese di condominio e le varie utenze in maniera equa.

Affitto cointestato: cosa fare se uno degli inquilini non paga

Nel caso di affitto cointestato, tutte le persone che hanno siglato il contratto di locazione sono ugualmente responsabili. 

Se anche uno solo dei conduttori non paga, allora il proprietario di casa potrà per legge rivalersi su tutti i firmatari del contratto.

Affitto cointestato: cosa accade se uno degli inquilini recede il contratto

Nei contratti di affitto cointestato, se uno degli inquilini decide di disdire il contratto, azione permessa entro le norme o le pattuizioni che regolano il recesso, il contratto rimane comunque valido e la quota di chi va via peserà sugli inquilini che restano in casa.

Come uscire da un contratto di affitto cointestato?

Il recesso da locazione cointestato va comunicato, come per ogni altro genere di contratto di affitto, con raccomandata A/R in cui si comunica di voler lasciare l’appartamento, nei tempi stabiliti, solitamente tre mesi prima.

Dal momento del recesso gli altri inquilini, cointestatari del contratto di locazione, dovranno farsi carico del versamento dei canoni, così come delle altre obbligazioni, a norma dell’articolo 1292 del Codice Civile.

Va sottolineato che per divincolarsi da un contratto di locazione cointestato, ogni singolo inquilino non è obbligato ad ottenere il consenso degli altri conduttori, che decideranno se restare o meno, e nemmeno quello del locatore che è tenuto a rispettare il diritto di ogni singolo conduttore.

Cosa deve fare il proprietario se un inquilino recide il contratto

Il recesso dell’inquilino viene registrato da parte del proprietario tramite il modello RLI e viene pagata l’imposta di 67 euro col modello F24 per il recesso con data antecedente alla fine del contratto.

Pagato il modello F24, viene comunicato in Agenzia delle Entrate, dove è stato registrato il contratto.

Se il proprietario ha scelto di aderire al regime alternativo di cedolare secca, questo non esonera al pagamento dell’imposta.

Disdire affitto cointestato: cosa dice la legge

In caso di affitto cointestato, uno o più conduttori possono richiedere di recedere dal contratto: si configurerà così un “recesso parziale” e il contratto manterrà efficacia nei confronti dei conduttori restanti.

La Cassazione con sentenza n.1011 del 27 febbraio 1978 che dichiara quanto segue:

la coesistenza nello stesso rapporto locatizio di più conduttori non esclude che ciascuno di questi sia tenuto per la medesima prestazione (nella specie, pagamento del canone) con distinta e autonoma obbligazione.

Clausole accessibili nel contratto di affitto cointestato:

  • Nel caso di stipula di contratto di affitto cointestato è fondamentale aggiungere una clausola da cui risulti chiaramente che gli inquilini sono obbligati al versamento dei canoni , anche quando uno di loro decidesse di recedere il contratto.
  • L’affitto cointestato può anche contenere una clausola che stabilisca che, l’abbandono da parte di uno dei coinquilini, comporti la risoluzione del contratto anche nei confronti degli altri inquilini.

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